Alessandro Berselli è stato nostro complice durante il PLAGIO del 30 marzo 2012.

Questo è il racconto improvvisato e scritto per noi partendo dagli spunti suggeriti dal pubblico:

  • Un protagonista che non si vede
  • Una bella sorpresa
  • Trattare tematiche serie in modo leggero
  • Un girovago
  • Trasversale, inaspettato
  • Un personaggio che si auto-cita
  • Avere qualcos’altro da fare

Buona lettura!!

– Sai cosa mi piace di te?
– No. Che cosa?
– Nulla
– Come nulla?
– Nulla. Di te non mi piace nulla
– Ma è impossibile. Ogni persona ha delle cose che ci piacciono e altre meno, ma un bilancio completamente negativo non può essere
– Anch’io lo credevo. Poi stanotte alle quattro mi sono svegliata, ti ho guardato, e ho deciso. Di te non mi piace nulla
– Cioè mi stai dicendo che è vent’anni che siamo sposati e ti faccio schifo?
– No. Non è così. All’inizio mi piacevano un sacco di cose di te
– Ah, si? Meno male. E cosa?
– Che eri leggero e profondo insieme. Mi facevi ridere ma anche ragionare
– E adesso no?
– No. Adesso sei una palla mortale. Un marito inesistente, un padre incapace, un amante irrisolto. Anche se questo non posso dirlo con esattezza. E’ dieci anni che non facciamo l’amore, magari nel frattempo sei migliorato
– Pensi questo di me?
– Anche altre cose. Ma sono terribili e preferisco non dirtele
– Più terribili di queste?
– Si. Alcune hanno a che fare con il tuo igiene personale. E con cose che fai di notte
– Di notte? Che cose faccio di notte?
– Fai le…
– …le?
– Fai le puzzette. Mentre dormi
– Stai scherzando?
– No, affatto. Non sono rumorose. Tipo dei PFFFFF… sibilanti
– Accidenti. Questa sì che è una bella sorpresa
– Per questo mi sono fatta un…
– …un?
– Amante
– Oh Mio Dio
– Ci faccio sesso. Sai di cosa sto parlando vero?
– Accidenti, sì. Lo so che cosa è il sesso
– No, credimi. Non lo sai. Quello che facevi tu assomigliava più al pilates che al sesso
– Marta. Ma è inaccettabile!
– Certo che è inaccettabile. Ma lo era anche il tuo concetto di preliminari, tutto quel grufulare
– Grufolare?
– Sì. Grufolare. Non te ne sei mai accorto? Tu durante i preliminari grufolavi
– Era un respiro di desiderio
– No. Era grufolare. Oink oink oink. Sembravi un maiale alle prese con una ghianda
– Io non la vedrei così
– Credimi. Era suinicultura, non sesso
– Quindi hai una storia trasversale?
– Se andare a letto con un altro si può definire così
– Questo è davvero inaspettato. Lui chi è? Lo conosco?
– No. E’ uno zingaro. Un girovago
– Scusa?
– Sì, l’ho conosciuto a un semaforo. Mi ha lavato i vetri con la lingua. L’ho trovato spaventosamente eccitante
– Mi hai tradito con uno zingaro?
– Si, Dentro la sua roulotte. Mangiando carne di monotone
– Durante?
– No. Di solito prima
– Non è pesante il montone prima del sesso?
– E’ questo che ti preoccupa?
– No. In effetti no. Cosa ci trovi in lui?
– E’ sicuro di sé
– Uno zingaro?
– Si. Spaventosamente sicuro delle sue capacità
– Cioè di come lava i vetri? Con la lingua? Come si chiama questo bastardo
– Igor
– Igor. E di cognome?
– Spessotto
– Spessotto? Ma non è un cognome zingaro Spessotto
– La madre è zingara. Il padre è nato a Baricella
– Mi stai prendendo in giro?
– No. E’ fuori. Vorrebbe conoscerti
– Vorrebbe conoscermi?
– Sì. Vuole fare le cose per bene
Ride.

“l’ho conosciuto a un semaforo. Mi ha lavato i vetri con la lingua. L’ho trovato spaventosamente eccitante”

– Ho capito. E’ una CANDID CAMERA. Mi state riprendendo e domenica mi trasmettono dopo il TG 5
– No, ti vuole conoscere per davvero
– E quindi quando mi dicevi che facevi tardi in ufficio?
– Andavo a letto con Igor
– Con Igor Spessotto
– Si, con Igor Spessotto. Posso farlo entrare?
– Tu mi dicevi sempre di essere così occupata
– Lo ero. Facevo l’amore con Igor, Mario, non mi tocchi dal 2002
– Dio mio, ma come fai a dire che è così tanto tempo?
– Me lo ricordo. E’ stato l’anno che abbiamo avuto l’accertamento fiscale per la casa
– Non lo voglio conoscere Igor. Sono triste
– Non devi esserlo cucciolo. Adesso puoi rifarti una vita anche tu
– Non dovevo lasciarti frequentare i semafori. Se solo tu fossi andata a lavorare in autobus tutto questo non sarebbe successo
Pausa.
   – E chi può dirlo? Magari mi sarei innamorata del conducente